AUTOMOTIVE
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INTERIOR DESIGNER & ABITACOLI TRASFORMISTI
Gli
interni delle auto spesso sono simili, e rispondono a una necessità
ingegneristica precisa: far stare in pochissimo spazio le sedute di passeggeri
e conducente, tutto il necessario alla guida e rendere l'abitacolo il più
comodo e funzionale possibile, oltre che sicuro. Non è un impresa semplice, ma
oltre a questi aspetti funzionali ci sono automobili dove gli interni sono dei
veri e propri paradisi per lo sguardo e per la comodità: interni bellissimi,
con sedute ergonomiche e uno stile ricercato.
L'auto senza guidatore è una rivoluzione anche negli interni, che perdono direzionalità e diventano ambienti “à la carte”. Salotti, uffici, persino camere da letto. Super connessi ed empatici. Ce li raccontano i progettisti. Da quando a inizio Novecento l’automobile, con la Ford Model T, è diventata uno strumento di massa, la filosofia degli interni è rimasta pressoché invariata: un parabrezza, un volante e una pedaliera, e due o quattro sedili rivolti nel senso di marcia, oltre a un lunotto posteriore per vedere gli automezzi in coda. Ma con l’arrivo ormai prossimo dei veicoli guidati dall’intelligenza artificiale, si aprono nuove possibilità per la progettazione degli abitacoli. E le case produttrici si concentrano sul tema di una mobilità che non prevede più semplici passeggeri, ma utenti di una rivoluzione tecnologica.
Quando
acquistiamo una vettura spesso ci limitiamo all'estetica, alle prestazioni e ai
costi di gestione, sottovalutando che una grandissima parte del tempo in auto
la trascorreremo a stretto contatto con volante, leva del cambio, sedili,
schermi, rotelle. Ecco perché il design degli interni di un'auto è più
importante degli esterni.
Troppo
poco spesso ci soffermiamo su quanto sia importante il ruolo che
il design riveste nella scelta di una vettura e spesso tendiamo
ad associare il design alla semplice estetica, tralasciando invece aspetti che
sono fondanti del design per come lo intendiamo oggi. Stiamo parlando di
sensazioni tattili, uditive, olfattive, oltre agli aspetti funzionali.
Molte
volte una vettura viene scelta perché semplicemente "bella",
senza pensare che poi il 95% del tempo con cui ci rapportiamo con
la nostra macchina lo trascorriamo all'interno. E quando noteremo che
il display touch del nostro sistema infotainment, posizionato troppo in basso,
ci obbliga a distogliere troppo l'attenzione dalla strada oppure la leva del
cambio, troppo lunga, ci impedisce di utilizzarlo in maniera sportiva,
allora è in quel momento che della bellezza esteriore della nostra auto ci
importerà gran poco.
Per
questo, nel car design, una buona parte dell'attenzione è
riservata alla progettazione degli interni della
vettura. E l'ultima intervista realizzata da Digital Trends a Helen
Emsley e John Zelenak,
rispettivamente Executive Director of Design di GMC e Buick e Interior
Design Manager di Buick, rappresenta un interessante esempio che
vogliamo condividere con voi. Ecco come nascono gli interni di una
Buick.
Innanzitutto,
l'azienda invia ai propri centri stile, dislocati in America, Sud-Corea,
Australia, Germania e Cina, un brief progettuale, che
stabilisce il target di clientela, le dimensioni dei veicolo e altri vincoli di
progetto che dovranno essere rispettati dai designer. Poi, ognuno
dei progettisti inizia a disegnare alcuni sketch (realizzati
sulla base degli scheletri della vettura), che vengono poi visualizzati
durante una conferenza congiunta, discussi e "scremati".
Questa fase - che consente di visualizzare numerosissime proposte, provenienti
da aree culturali e geografiche molte volte opposte tra loro - si chiama "sketch
blitz" e dura due settimane.
La
selezione avviene in maniera molto semplice: ogni proposta viene appesa su una
tavola lunga sei metri e ogni designer conferisce una valutazione da uno a tre
punti a tutte le proposte. Le cinque idee che ottengono il maggior
punteggio vengono selezionate.
Nessun
problema poi per le proposte che non vengono selezionate: spesso, infatti,
alcuni progetti sono più adatti ad altri brand della galassia GM e quindi è
facile che uno sketch "eliminato" da Buikc non possa essere in futuro
"ripescato" per Cadillac o Chevrolet.
Parola ai futuri clienti
L'attenzione
dei progettisti si rivolge poi ai veri protagonisti degli interni
di una vettura, ossia i consumatori finali, quegli automobilisti che
vivranno quotidianamente l'abitacolo delle proprie automobili. Le cinque
proposte vengono sottoposte al vaglio di alcuni utenti reali, che potranno
esprimere le loro idee anche in base alle esperienze personali, allo stile di
vita/guida, ai propri interessi etc.
A
questo punto, una volta definite le priorità, si passa alla realizzazione
fisica dei progetti: questo avviene tramite modelli di studio, inizialmente in
scala 1:2 e poi in scala reale, in grado di rendere subito evidenti problemi di
utilizzo: grazie a questi prototipi, realizzati in argilla (clay),
vengono realizzate le forme di plancia, sedili, manopole e volante, e solo
successivamente si passa ai rivestimenti.
La
scelta dei materiali è importante quanto l'ergonomia: dunque spazio alla sperimentazione, per comprendere
quale sia la scelta migliore, sempre dal punto di vista dell'utente finale.
Alcuni grossolani errori di progettazione, come un display touch posizionato
troppo in basso, una strumentazione che viene nascosta dal volante, un
rivestimento rigido al tatto su una vettura costosa, sono tutti sintomi
dell'assenza di queste accortezze.
Questo
vale per vetture di ogni genere, brand e fascia di prezzo: l'avreste mai detto
che dietro ogni singolo dettaglio della vostra vettura si nascondesse un
processo così complesso?
FCO News
28 novembre 2020
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